Duo Alterno: Corbeille di canti, sonetti e strambotti
In: Emilia Romagna : Bologna : Concerti Bologna : Bologna
Descrizione
ore 21
Aula absidale di S. Lucia
via De’ Chiari 25/a, Bologna
Ingresso libero
CORBEILLE DI CANTI, SONETTI E STRAMBOTTI, concerto dedicato a brani del primo Novecento italiano, vede protagonista il DUO ALTERNO: Tiziana Scandaletti soprano e Riccardo Piacentini al pianoforte; brani di Malipiero, Ghedini, Corghi, Casella, Piacentini, Alfano.
Nel 1909 Gian Francesco Malipiero compone sei liriche dai Sonetti delle fate di Gabriele d’Annunzio (1863-1938). La scrittura è percorsa da ascendenze modali, in sintonia con il più generale recupero di elementi arcaici avviato in Italia nei primi decenni del Novecento, non esente da influenze debussiane. Il prevalere di un andamento lento – eccezion fatta per il secondo sonetto, veloce e dal ritmo più incisivo –concorre a rendere l’alone di mistero e di attonito stupore che avvolge i versi di d’Annunzio.
Anche i Quattro strambotti di Giustiniani (1925) di Giorgio Federico Ghedini (1892-1965) s’inseriscono nel movimento musicale italiano vòlto al recupero di stilemi della tradizione, in particolare della musica rinascimentale. La semplicità dei toni e la prevalente eufonia della costruzione musicale sottolineano situazioni e clima espressivo dei popolareschi strambotti alla toscana, qui organizzati come in un ciclo.
Le liriche della raccolta Ricordando te, lontano (1962-63) risalgono agli anni di apprendistato di Azio Corghi (1937) e risentono dell’influenza delle Due liriche lunari (1948) di Bruno Bettinelli, suo maestro. Se nella prima i toni ermetici del testo risultano caricati dalla gestualità espressionistica del canto, nella seconda il clima si fa più dolce e contemplativo.
Nel 1915, anno del rientro in Italia da Parigi, Alfredo Casella intona quattro liriche di Rabīndranāth Tāgore (1861-1941), insignito due anni prima del premio Nobel. Anche L’adieu à la vie op.26 testimonia del “dubbio tonale” che assaliva Casella in quegli anni, caricandone la scrittura di cromatismo e urti dissonanti.
Il contatto con Tāgore, esperienza circoscritta per Casella, è invece costante nella produzione lirica di Franco Alfano. Mamma, il giovine principe è il primo dei Tre poemi di Tāgore (1919); Il giorno non è più è invece tratto da un manoscritto inedito (1948?). Alfano musica i versi in modo sfarzoso. Nella vocalità espansiva che sottolinea con slanci melodici la carica emotiva di singole parole, si percepiscono, qua e là, inflessioni operistiche.
Madrileño, brano pianistico di Riccardo Piacentini ispirato ad una canzone popolare iberica, è stato oggetto di più stesure, dal 1991 al 2002. Piani emotivi e sonori si stratificano mediante l’alterno uso di tastiera e cordiera.
Duo Alterno. Tiziana Scandaletti, soprano, e Riccardo Piacentini, pianista e compositore, debuttano in duo nel 1997, al Festival of Italian Contemporary Music di Vancouver. Da allora hanno svolto numerose tournées, esibendosi per importanti istituzioni nazionali (tra i quali Settembre Musica di Torino, Spazio Novecento di Cremona, Nuovi Spazi Musicali di Roma) e internazionali (anche ad Helsinki, Buenos Aires, Stoccolma, Oslo, Philadelphia, Washington, Pechino, Toronto).
Nei concerti si dedicano alla promozione del repertorio novecentesco per voce e pianoforte, con particolare attenzione alla produzione italiana. Hanno scritto per loro, fra gli altri, Giacomo Manzoni ed Ennio Morricone.
ore 21
Aula absidale di S. Lucia
via De’ Chiari 25/a, Bologna
Ingresso libero
CORBEILLE DI CANTI, SONETTI E STRAMBOTTI, concerto dedicato a brani del primo Novecento italiano, vede protagonista il DUO ALTERNO: Tiziana Scandaletti soprano e Riccardo Piacentini al pianoforte; brani di Malipiero, Ghedini, Corghi, Casella, Piacentini, Alfano.
Nel 1909 Gian Francesco Malipiero compone sei liriche dai Sonetti delle fate di Gabriele d’Annunzio (1863-1938). La scrittura è percorsa da ascendenze modali, in sintonia con il più generale recupero di elementi arcaici avviato in Italia nei primi decenni del Novecento, non esente da influenze debussiane. Il prevalere di un andamento lento – eccezion fatta per il secondo sonetto, veloce e dal ritmo più incisivo –concorre a rendere l’alone di mistero e di attonito stupore che avvolge i versi di d’Annunzio.
Anche i Quattro strambotti di Giustiniani (1925) di Giorgio Federico Ghedini (1892-1965) s’inseriscono nel movimento musicale italiano vòlto al recupero di stilemi della tradizione, in particolare della musica rinascimentale. La semplicità dei toni e la prevalente eufonia della costruzione musicale sottolineano situazioni e clima espressivo dei popolareschi strambotti alla toscana, qui organizzati come in un ciclo.
Le liriche della raccolta Ricordando te, lontano (1962-63) risalgono agli anni di apprendistato di Azio Corghi (1937) e risentono dell’influenza delle Due liriche lunari (1948) di Bruno Bettinelli, suo maestro. Se nella prima i toni ermetici del testo risultano caricati dalla gestualità espressionistica del canto, nella seconda il clima si fa più dolce e contemplativo.
Nel 1915, anno del rientro in Italia da Parigi, Alfredo Casella intona quattro liriche di Rabīndranāth Tāgore (1861-1941), insignito due anni prima del premio Nobel. Anche L’adieu à la vie op.26 testimonia del “dubbio tonale” che assaliva Casella in quegli anni, caricandone la scrittura di cromatismo e urti dissonanti.
Il contatto con Tāgore, esperienza circoscritta per Casella, è invece costante nella produzione lirica di Franco Alfano. Mamma, il giovine principe è il primo dei Tre poemi di Tāgore (1919); Il giorno non è più è invece tratto da un manoscritto inedito (1948?). Alfano musica i versi in modo sfarzoso. Nella vocalità espansiva che sottolinea con slanci melodici la carica emotiva di singole parole, si percepiscono, qua e là, inflessioni operistiche.
Madrileño, brano pianistico di Riccardo Piacentini ispirato ad una canzone popolare iberica, è stato oggetto di più stesure, dal 1991 al 2002. Piani emotivi e sonori si stratificano mediante l’alterno uso di tastiera e cordiera.
Duo Alterno. Tiziana Scandaletti, soprano, e Riccardo Piacentini, pianista e compositore, debuttano in duo nel 1997, al Festival of Italian Contemporary Music di Vancouver. Da allora hanno svolto numerose tournées, esibendosi per importanti istituzioni nazionali (tra i quali Settembre Musica di Torino, Spazio Novecento di Cremona, Nuovi Spazi Musicali di Roma) e internazionali (anche ad Helsinki, Buenos Aires, Stoccolma, Oslo, Philadelphia, Washington, Pechino, Toronto).
Nei concerti si dedicano alla promozione del repertorio novecentesco per voce e pianoforte, con particolare attenzione alla produzione italiana. Hanno scritto per loro, fra gli altri, Giacomo Manzoni ed Ennio Morricone.
Periodo: la manifestazione si è tenuta in passato il ed è presa dal nostro archivio storico.
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