Persefone al palio poetico-musicale ermo colle 2024
In: Emilia Romagna : Parma : Tizzano Val Parma
Descrizione
PERSEFONE
di Ghiannis Ritsos
traduzione di Nicola Crocetti
con Angelica Zanardi
suono Luca Pedrelli
scena di Annamaria Cattaneo
costume di Vivianne Lorca
disegno luci di Maurizio Tarantino
composizione ed esecuzione musicale diAdele Madau
ufficio stampa e organizzazione Monica Morleo
regia di Federico Dilirio
Il mito greco di Persefone si rinnova dando vita allo struggente monologo di una donna in bilico tra ricordo e vita presente, fra ombra e luce.
Persefone è un “monologo poetico” di Ghiannis Ritsos, poeta contemporaneo greco.
È un mito: regina degli inferi e figlia di Demetra, dea della fertilità; eterna viaggiatrice costretta a vivere parte dell’anno sottoterra con lo sposo, e parte sulla terra nell’assolata casa paterna.
È una lacerazione drammatica: lotta tra luce e ombra, tra vita e morte.
Emblema della scissione dell’animo umano e al tempo stesso simbolo di rinascita e rigenerazione.
Persefone, dopo il debutto al Teatro San Martino di Bologna e la sua presentazione in Toscana,andrà in scenal’8 agosto a Scurano (Parma) e l’11 agosto a Tizzano Val Parmanell’ambito del palio poetico-musicaleErmo colle. Per l’occasione lo spettacolo sarà proposto in una versione ridotta con accompagnamento musicale dal vivo.
Persefone rappresenta la seconda importante tappa nel percorso avviato da Crexida/ Complementi & sinergie alla ricerca di una personale via teatrale e artistica.
Nel gennaio 2004, con il sostegno del Teatro Due di Parma, Crexida/Complementi & sinergieha realizzato a Parma e Bologna lo spettacolo Dido. La tragedia di Didone, regina di Cartagine, di C. Marlowe.
“Persefone, scissione dell’anima.
Persefone, lacerazione drammatica.
Inarrestabile oscillare lento tra desiderio e sospensione.
Lotta tra lampi e tenebra, tra strappi e oblio.
Persefone arriva da un viaggio, avvolta da un drappo d’ombra consolante.
La stanza dove giunge è bianca, dipinta di fresco. Conosce bene questa casa, questa stanza.
Qui si ricorda dei giochi infantili, tra ospiti e rose. La mente, qui, non resiste al ricordo.
Ci sono molto fiori, regali di benvenuto delle sue amiche.
Le imposte sono chiuse.
La luce che filtra dalle tende vorrebbe accarezzarla, riabbracciarla, ma a lei risulta insopportabile.
Troppo scarto tra due mondi che la schiantano.
Persefone, regina degli inferi. Colei che porta la distruzione.
Che un giorno fu ragazza. Che oggi danza sui ricordi.
Costretta a vivere tra lo sterile e placido mondo sotterraneo dello sposo e l’assolata e candida casa paterna. Divisa tra due dimensioni in eterno conflitto. Costantemente in viaggio.
Tra un mondo uniforme, austero e oscuro, e giornate che si susseguono in un flusso sconnesso e vorticoso.
E vivi, Persefone, tra lo scorrere livido e immoto degli attimi e il dispotismo della sfera solare.
E le notti le passi tra incubi e inquietudini.
Possente silenzio di Stige e Acheronte, e, lassù, stupido vociare di barcaioli.
Vegetazione sterile e cinerea quaggiù, e infinite losanghe di crochi, di viole, di gigli e narcisi, là dove fosti rapita.
Desiderio che scompare e si perde nel fondo impenetrabile dell’inesistenza.
E noi, come lei, che mai bastiamo ai nostri desideri. E mai che il desiderio ci basti.
Persefone, amore mio diviso.
Persefone, frattura della mia esistenza.
Mia rinascita attraverso la morte”. Federico Dilirio
PERSEFONE
di Ghiannis Ritsos
traduzione di Nicola Crocetti
con Angelica Zanardi
suono Luca Pedrelli
scena di Annamaria Cattaneo
costume di Vivianne Lorca
disegno luci di Maurizio Tarantino
composizione ed esecuzione musicale diAdele Madau
ufficio stampa e organizzazione Monica Morleo
regia di Federico Dilirio
Il mito greco di Persefone si rinnova dando vita allo struggente monologo di una donna in bilico tra ricordo e vita presente, fra ombra e luce.
Persefone è un “monologo poetico” di Ghiannis Ritsos, poeta contemporaneo greco.
È un mito: regina degli inferi e figlia di Demetra, dea della fertilità; eterna viaggiatrice costretta a vivere parte dell’anno sottoterra con lo sposo, e parte sulla terra nell’assolata casa paterna.
È una lacerazione drammatica: lotta tra luce e ombra, tra vita e morte.
Emblema della scissione dell’animo umano e al tempo stesso simbolo di rinascita e rigenerazione.
Persefone, dopo il debutto al Teatro San Martino di Bologna e la sua presentazione in Toscana,andrà in scenal’8 agosto a Scurano (Parma) e l’11 agosto a Tizzano Val Parmanell’ambito del palio poetico-musicaleErmo colle. Per l’occasione lo spettacolo sarà proposto in una versione ridotta con accompagnamento musicale dal vivo.
Persefone rappresenta la seconda importante tappa nel percorso avviato da Crexida/ Complementi & sinergie alla ricerca di una personale via teatrale e artistica.
Nel gennaio 2004, con il sostegno del Teatro Due di Parma, Crexida/Complementi & sinergieha realizzato a Parma e Bologna lo spettacolo Dido. La tragedia di Didone, regina di Cartagine, di C. Marlowe.
“Persefone, scissione dell’anima.
Persefone, lacerazione drammatica.
Inarrestabile oscillare lento tra desiderio e sospensione.
Lotta tra lampi e tenebra, tra strappi e oblio.
Persefone arriva da un viaggio, avvolta da un drappo d’ombra consolante.
La stanza dove giunge è bianca, dipinta di fresco. Conosce bene questa casa, questa stanza.
Qui si ricorda dei giochi infantili, tra ospiti e rose. La mente, qui, non resiste al ricordo.
Ci sono molto fiori, regali di benvenuto delle sue amiche.
Le imposte sono chiuse.
La luce che filtra dalle tende vorrebbe accarezzarla, riabbracciarla, ma a lei risulta insopportabile.
Troppo scarto tra due mondi che la schiantano.
Persefone, regina degli inferi. Colei che porta la distruzione.
Che un giorno fu ragazza. Che oggi danza sui ricordi.
Costretta a vivere tra lo sterile e placido mondo sotterraneo dello sposo e l’assolata e candida casa paterna. Divisa tra due dimensioni in eterno conflitto. Costantemente in viaggio.
Tra un mondo uniforme, austero e oscuro, e giornate che si susseguono in un flusso sconnesso e vorticoso.
E vivi, Persefone, tra lo scorrere livido e immoto degli attimi e il dispotismo della sfera solare.
E le notti le passi tra incubi e inquietudini.
Possente silenzio di Stige e Acheronte, e, lassù, stupido vociare di barcaioli.
Vegetazione sterile e cinerea quaggiù, e infinite losanghe di crochi, di viole, di gigli e narcisi, là dove fosti rapita.
Desiderio che scompare e si perde nel fondo impenetrabile dell’inesistenza.
E noi, come lei, che mai bastiamo ai nostri desideri. E mai che il desiderio ci basti.
Persefone, amore mio diviso.
Persefone, frattura della mia esistenza.
Mia rinascita attraverso la morte”. Federico Dilirio
Periodo: ATTENZIONE: La manifestazione si è tenuta in passato il , non si sa se si terrà anche nell'anno in corso e in quali date. Suggeriamo di verificare sul sito ufficiale della manifestazione.
Clicca qui per segnalare le nuove date »