Rappresentazione teatrale: "Orgia" di Pasolini
In: Friuli Venezia Giulia : Gorizia : Gradisca d'Isonzo
Descrizione
Sala Bergamas di Gradisca d'Isonzo.
Regia di Andrea Adriatico
Scena e luci di Andrea Cinelli, suono di Enrico Medri, costumi di Romeo Gigli e La Perla.
Con: Francesca Ballico, Maurizio Patella e Rossella Dassu
Lo spettacolo è a posti limitati ed è sconsigliato ai minori di 18 anni.
www.teatridivita.it.
L'opera di Pasolini "Orgia" viene rimessa in scena nel 2005, anno del 30° anniversario della morte di Pasolini. Ed é proprio un'orgia di parole, passioni, ricordi quella che travolge un Uomo e una Donna, in un sacrificio rituale fatto di sesso e violenza.
I tre interpreti fanno rivivere questo atto d’accusa verso l’alienazione moderna in un allestimento estremo e oltraggioso, dove sesso e violenza si fondono in un trionfo del sadomasochismo.
"Orgia" è forse l'opera più "astratta" di pasolini ed anche la più emozionante e poetica, che il suo stesso autore portò in scena nel 1968 a Torino per l’interpretazione di Laura Betti.
I protagonisti sono un Uomo e una Donna che si torturano a vicenda come in un sacrificio rituale fatto di violenza e sesso, iniziato in un giorno di Pasqua. Tragedia del sadomasochismo ma anche denuncia dello sradicamento di una società lanciata verso un abbagliante e infido progresso; e sono proprio quelle radici di "un passato felice che ha prodotto persone infelici" a portare verso la fine i due protagonisti, schiacciati dalla memoria di un tempo perduto e sincero.
Fino a una conclusione che conduce inesorabilmente verso una prevedibile sconfitta, che però assume genialmente i caratteri di una rivoluzione. La rivoluzione della Diversità, che per Pasolini è l'ultima possibilità per resistere, inutilmente, all'omologazione, alla nuova barbarie che avanza: il mito borghese del consumo, la rimozione di un passato che è impossibile rimuovere.
Dopo aver dedicato a Pasolini numerosi spettacoli ed eventi agli inizi degli anni 90, per la prima volta Andrea Adriatico affronta una tragedia pasoliniana, dopo aver attraversato autori come Koltès e Copi, Testori e Mishima, e dopo aver debuttato nel cinema come regista del fortunato Il vento, di sera (2004), presentato al Festival del Cinema di Berlino.
La sua "Orgia" è condotta su un equilibrio recitativo tra attenzione alla poesia e al senso delle parole di Pasolini e una fisicità estrema che viene sottolineata dalla vicinanza imposta agli spettatori.
Lo spettacolo si trasforma così in esperienza di intenso contatto ravvicinato con la poesia di Pasolini e con la sua disperata denuncia di una società incapace di comprendere il proprio passato e quindi il proprio futuro.
Sala Bergamas di Gradisca d'Isonzo.
Regia di Andrea Adriatico
Scena e luci di Andrea Cinelli, suono di Enrico Medri, costumi di Romeo Gigli e La Perla.
Con: Francesca Ballico, Maurizio Patella e Rossella Dassu
Lo spettacolo è a posti limitati ed è sconsigliato ai minori di 18 anni.
www.teatridivita.it.
L'opera di Pasolini "Orgia" viene rimessa in scena nel 2005, anno del 30° anniversario della morte di Pasolini. Ed é proprio un'orgia di parole, passioni, ricordi quella che travolge un Uomo e una Donna, in un sacrificio rituale fatto di sesso e violenza.
I tre interpreti fanno rivivere questo atto d’accusa verso l’alienazione moderna in un allestimento estremo e oltraggioso, dove sesso e violenza si fondono in un trionfo del sadomasochismo.
"Orgia" è forse l'opera più "astratta" di pasolini ed anche la più emozionante e poetica, che il suo stesso autore portò in scena nel 1968 a Torino per l’interpretazione di Laura Betti.
I protagonisti sono un Uomo e una Donna che si torturano a vicenda come in un sacrificio rituale fatto di violenza e sesso, iniziato in un giorno di Pasqua. Tragedia del sadomasochismo ma anche denuncia dello sradicamento di una società lanciata verso un abbagliante e infido progresso; e sono proprio quelle radici di "un passato felice che ha prodotto persone infelici" a portare verso la fine i due protagonisti, schiacciati dalla memoria di un tempo perduto e sincero.
Fino a una conclusione che conduce inesorabilmente verso una prevedibile sconfitta, che però assume genialmente i caratteri di una rivoluzione. La rivoluzione della Diversità, che per Pasolini è l'ultima possibilità per resistere, inutilmente, all'omologazione, alla nuova barbarie che avanza: il mito borghese del consumo, la rimozione di un passato che è impossibile rimuovere.
Dopo aver dedicato a Pasolini numerosi spettacoli ed eventi agli inizi degli anni 90, per la prima volta Andrea Adriatico affronta una tragedia pasoliniana, dopo aver attraversato autori come Koltès e Copi, Testori e Mishima, e dopo aver debuttato nel cinema come regista del fortunato Il vento, di sera (2004), presentato al Festival del Cinema di Berlino.
La sua "Orgia" è condotta su un equilibrio recitativo tra attenzione alla poesia e al senso delle parole di Pasolini e una fisicità estrema che viene sottolineata dalla vicinanza imposta agli spettatori.
Lo spettacolo si trasforma così in esperienza di intenso contatto ravvicinato con la poesia di Pasolini e con la sua disperata denuncia di una società incapace di comprendere il proprio passato e quindi il proprio futuro.
Periodo: la manifestazione si è tenuta in passato dal al ed è presa dal nostro archivio storico.
Se l'evento si ripeterà anche quest'anno per favore segnalaci le nuove date »