Ubu c'é 2024
In: Campania : Napoli : Napoli
Descrizione
Mercadante Teatro Stabile di Napoli - Piazza Municipio
Ubu c'é da Ubu Roi di Alfred Jarry
traduzione e adattamento di Giuliano Compagno
progetto e regia di Giancarlo Cauteruccio.
Con Fulvio Cauteruccio, Alida Giardina, Daniele Bartolini, Roberto Visconti, Francesca Cipriani, Massimo Bevilacqua, Daniele Melissi.
Uno spettacolo corale e tragicomico il cui insensato svolgimento degli avvenimenti, ove mai si distingue il vero dal falso, vede in scena, come attori, Jean Baudrillard con una testimonianza in video, e Giuliano Compagno che dà voce a Guillaume Apollinaire, poeta della modernità e amico di Jarry.
Dopo vari spettacoli beckettiani, il regista Giancarlo Cauteruccio, nel 2004, sceglie un’opera che ha segnato l’origine del teatro moderno: Ubu Roi di Alfred Jarry. Il testo, una perfetta macchina simbolista che irrompe nell’universo teatrale e lo sconvolge, viene rappresentato integralmente nella traduzione e adattamento di Giuliano Compagno, che non ha ritenuto utile nessun eccesso moderno per rappresentare l’irrappresentabile, ritenendo che la parola appartenga comunque agli attori.
L’idea registica prende corpo dalle origini del testo, nato in una classe di liceo di Rennes a cura del quindicenne Alfred e dei suoi amici, i fratelli Charles e Henry Morin, e ispirato alla figura del professore di fisica Hébért, di cui vengono irrisi fisicità e incapacità didattica.
Il regista, in omaggio al grande polacco Tadeusz Kantor e alla sua magnifica Classe morta, ambienta Ubu c’è in una classe di irriverenti studenti che agiscono dai loro stessi banchi scolastici, utilizzandoli come vere e proprie protesi dei loro corpi volutamente marionettistici, recependo l’esperienza del secondo montaggio di Ubu al Théatre des Pantins il 20 gennaio 1898 ad opera dello stesso autore. Jarry caratterizzando i personaggi in posa di marionette mise correttamente in questione il ruolo del protagonista e dei suoi comprimari, evidenziandone il profilo grottesco e simbolico. Nell’Ubu di Cauteruccio sullo sfondo della classe, come su un’enorme lavagna luminosa, si materializzano le visioni di un mondo alla deriva dove isteria, sogno e follia si compenetrano.
Mercadante Teatro Stabile di Napoli - Piazza Municipio
Ubu c'é da Ubu Roi di Alfred Jarry
traduzione e adattamento di Giuliano Compagno
progetto e regia di Giancarlo Cauteruccio.
Con Fulvio Cauteruccio, Alida Giardina, Daniele Bartolini, Roberto Visconti, Francesca Cipriani, Massimo Bevilacqua, Daniele Melissi.
Uno spettacolo corale e tragicomico il cui insensato svolgimento degli avvenimenti, ove mai si distingue il vero dal falso, vede in scena, come attori, Jean Baudrillard con una testimonianza in video, e Giuliano Compagno che dà voce a Guillaume Apollinaire, poeta della modernità e amico di Jarry.
Dopo vari spettacoli beckettiani, il regista Giancarlo Cauteruccio, nel 2004, sceglie un’opera che ha segnato l’origine del teatro moderno: Ubu Roi di Alfred Jarry. Il testo, una perfetta macchina simbolista che irrompe nell’universo teatrale e lo sconvolge, viene rappresentato integralmente nella traduzione e adattamento di Giuliano Compagno, che non ha ritenuto utile nessun eccesso moderno per rappresentare l’irrappresentabile, ritenendo che la parola appartenga comunque agli attori.
L’idea registica prende corpo dalle origini del testo, nato in una classe di liceo di Rennes a cura del quindicenne Alfred e dei suoi amici, i fratelli Charles e Henry Morin, e ispirato alla figura del professore di fisica Hébért, di cui vengono irrisi fisicità e incapacità didattica.
Il regista, in omaggio al grande polacco Tadeusz Kantor e alla sua magnifica Classe morta, ambienta Ubu c’è in una classe di irriverenti studenti che agiscono dai loro stessi banchi scolastici, utilizzandoli come vere e proprie protesi dei loro corpi volutamente marionettistici, recependo l’esperienza del secondo montaggio di Ubu al Théatre des Pantins il 20 gennaio 1898 ad opera dello stesso autore. Jarry caratterizzando i personaggi in posa di marionette mise correttamente in questione il ruolo del protagonista e dei suoi comprimari, evidenziandone il profilo grottesco e simbolico. Nell’Ubu di Cauteruccio sullo sfondo della classe, come su un’enorme lavagna luminosa, si materializzano le visioni di un mondo alla deriva dove isteria, sogno e follia si compenetrano.
Periodo: ATTENZIONE: La manifestazione si è tenuta in passato dal al , non si sa se si terrà anche nell'anno in corso e in quali date. Suggeriamo di verificare sul sito ufficiale della manifestazione.
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