Eventi Comune di Sutri
Percorso: Lazio : Viterbo : Sutri
Ecco i prossimi eventi che si svolgono nel comune di Sutri:
Non abbiamo eventi a Sutri oggi
- 'Presepe vivente il a Sutri (VT)
Non abbiamo eventi a Sutri oggi
Ecco i prossimi eventi che si svolgono nella provincia di Viterbo:
- Le giornate della castagna il a Canepina (VT)
- Sagra della castagna di Vallerano il a Vallerano (VT)
- Festa della Castagna il a Vallerano (VT)
- Mercatino dell'Antiquariato il a Viterbo (VT)
- Festa dell'Olio e del Vino Novello il a Vignanello (VT)
- Sagra dell'olivo dal al a Canino (VT)
- La Casa di Babbo Natale dal al a Tarquinia (VT)
- Presepe vivente il a Corchiano (VT)
- Presepe Vivente di Tarquinia il a Tarquinia (VT)
- Presepe vivente il a Vetralla (VT)
- Presepe Vivente di Civita di Bagnoregio il a Bagnoregio (VT)
- Tusciarte - Mostra dell'artigianato di qualità dal al a Viterbo (VT)
- Carnevale Civitonico il a Civita Castellana (VT)
- Premiazione Concorso Letterario "Maurizio Donati" il a Tarquinia (VT)
Vedi tutti gli eventi a Viterbo e in particolare le Sagre a Viterbo, gli eventi a Viterbo a ottobre e gli eventi a Viterbo a novembre
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Sutri:
Sutri sorge su una lieve altura, circondata da vallate, tagliate da piccoli corsi d'acqua, lungo la via Cassia. Il borgo si presenta con un caratteristico colore ramato e con forme irregolari.
Poco distanti dall'abitato ci sono le necropoli rupestri a testimonianza di un'origine antichissima.
L'attività principale a Sutri è l'agricoltura, con le coltivazioni di grano ed orzo. Non mancano oliveti e vigneti, oltre ai più caratteristici noccioleti diffusissimi in tutta la Tuscia e alle coltivazioni dei rinomati fagioli della regina.
L'industria edile risente in maniera positiva della vicinanza con Roma.
L'artigianato locale si concentra sulla lavorazione del legno e del ferro, con metodi tradizionali, una buona parte si occupa anche del campo delle costruzioni.
Per raggiungere Sutri si percorre l'Autostrada A1 fino al casello Magliano Sabina, poi si prende la S.S. Flaminia fino a Civita Castellana e di qui S.S. 311 per Nepi e poi la Cassia. Partendo da Viterbo e da Roma si può scegliere la Via Cassia.
Confina a nord con i comuni di Vitorchiano e Bomarzo, ad est con i comuni di Vignanello, Vasanello e Bassano in Teverina, a sud con i comuni di Canepina, Vallerano e Vignanello, a ovest con i comuni di Vitorchiano e Viterbo.
LA STORIA
Il sito fu frequentato dall'uomo nell'età del Bronzo finale, X secolo a.C., secondo alcuni resti ritrovati sul margine settentrionale della collina. Non è escluso che la nascita della città possa essere il risultato della fusione di più insediamenti di età protostorica, le tracce sono diverse e diffuse sul territorio.
La città antica sorgeva nel sito dell'attuale, lungo una via di collegamento tra i territori interni dell'Etruria meridionale e la fascia costiera e, al contempo, lungo la linea di transito da Roma verso il nord della regione. Si trattava di un piccolo centro, privo di un ruolo specifico, facente parte o del territorio falisco oppure di quello di Veio.
A partire dal V secolo a.C., il ruolo di Sutri viene a delinearsi in seguito alle prime conquiste romane nei territori etruschi e falisci. Nel 396, cadono Veio e Nepi, quindi Sutri grazie alla sua posizione acquista un valore strategico per i romani. Sutri venne contesa tra gli etruschi di Tarquinia ed i romani, che con un intervento fulmineo di Furio Camillo la riconquistarono. La cittadina diviene colonia latina ed iniziò un graduale processo di occupazione ed organizzazione delle campagne circostanti. Con la caduta dell'impero romano, Sutri diviene un possedimento della Chiesa di Roma. In questi anni si scatenano le lotte tra Longobardi e Bizantini per il dominio dei territori.
Nel 568, viene riconquistata dai Bizantini, dopo un periodo di occupazione da parte dei Longobardi, che la ripresero con Liutprando, il quale donò la città al pontefice Gregorio Il nel 728. Sutri entra nel Patrimonio di San Pietro in Tuscia. Fu sede di diversi concili, intorno all'anno mille.
Nel 1111 Sutri è sede di un importante e decisivo incontro tra un imperatore, Enrico V e Papa Pasquale Il, durante il quale si delineò un accordo, che ponesse fine alla lotta per le investiture, noto come Iuramentum sutrinum. Nel 1120, Maurizio Burdino, l'antipapa Gregorio VIII, che fece di Sutri la propria roccaforte per resistere al papa Callisto II. La città fu assediata prima dalle truppe del cardinale Giovanni di Crema e poi dall'esercito pontificio, il conflitto finì con la consegna dell'antipapa all'esercito romano. Dopo una breve parentesi di possesso da parte degli Anguillara, Sutri ritornò allo Stato Pontificio e divenne rifugio momentaneo del papa Eugenio III nel 1146 e durante la lotta con Federico II la città fu rifugio del papa Innocenzo IV.
Nel 1264, Pietro dei Prefetti Di Vico, capo del partito ghibellino di Manfredi, re di Sicilia, assalì Sutri, sede del quartier generale dei guelfi capitanati dai Farnese e da Pandolfo dell'Anguillara, conquistando il borgo e il castello. Inizia un lungo periodo di contesa tra i Di Vico e la Chiesa, per il possesso dei castelli della Tuscia. Sutri fu completamente libera solamente nel 1332. Ci furono negli anni nuovi tentativi di conquista, ma la città rimase legata al dominio papale.
Nel 1433 si ebbe la distruzione e l'incendio del borgo per mano di Nicolò Fortebraccio, continue scorrerie e devastazioni danneggiarono gravemente il paese e lo avviarono verso un lento disfacimento. L'unificazione della sede vescovile di Sutri a quella di Nepi, del 1435, innescò una profonda crisi demografica ed economica, che si aggravò con il potenziamento di Ronciglione e, di conseguenza, lo spostamento dei traffici sulla via Cimina, divenuta la nuova linea di transito da e verso Roma, a scapito della via Cassia.
Nel periodo successivo Sutri partecipò in modo del tutto marginale alle vicende dello Stato Pontificio. Nonostante i tentativi attuati nel corso del XVI e XVII secolo, dai cardinali governatori e dai vescovi per il miglioramento dell'area, Sutri restò in disparte.
Alla fine del XVIII secolo fu occupata dalle truppe francesi e da questi danneggiata con continui saccheggi. Con la Restaurazione nello Stato Pontificio rientrò a far parte dello Stato Pontificio fino alla proclamazione del Regno d'Italia.
La leggenda vuole che l''Antichissima Città, titolo concesso a Sutri dal Papa Innocenzo III, fosse stata fondata dal mitico popolo dei Pelasgi o ancora dal Dio Saturno, che è raffigurato sullo stemma cittadino a cavallo con in mano tre spighe di grano. Sutri secondo una leggenda ha dato i natali al Paladino Orlando, in una grotta pittoresca ancora accessibile, ultimo residuo di una tomba etrusca, Berta mise alla luce il piccolo Orlando.
LA LEGGENDA
La leggenda vuole che Sutri sia stata fondata da dio Saturno, il padre di tutti gli dei, dal cui nome etrusco, Sutrinas, si pensa derivi il nome della città. Nello stemma cittadino appare infatti il dio a cavallo con tre spighe di grano in mano, simbolo della fertilità della terra sutrina. Sutri si vanta di aver dato i natali al più celebre degli eroi, il paladino Orlando. Si racconta infatti che Berta, sorella di Carlo Magno, ripudiata e scacciata dal fratello per una relazione non condivisa con il guerriero Milone, diede alla luce il piccolo Orlando in una grotta ancora oggi esistente e visitabile. In seguito Carlo Magno, di passaggio a Sutri, mentre si apprestava ad essere incoronato imperatore, incontrò il nipote e lo condusse via con sé facendone uno dei suoi paladini.
Poco distanti dall'abitato ci sono le necropoli rupestri a testimonianza di un'origine antichissima.
L'attività principale a Sutri è l'agricoltura, con le coltivazioni di grano ed orzo. Non mancano oliveti e vigneti, oltre ai più caratteristici noccioleti diffusissimi in tutta la Tuscia e alle coltivazioni dei rinomati fagioli della regina.
L'industria edile risente in maniera positiva della vicinanza con Roma.
L'artigianato locale si concentra sulla lavorazione del legno e del ferro, con metodi tradizionali, una buona parte si occupa anche del campo delle costruzioni.
Per raggiungere Sutri si percorre l'Autostrada A1 fino al casello Magliano Sabina, poi si prende la S.S. Flaminia fino a Civita Castellana e di qui S.S. 311 per Nepi e poi la Cassia. Partendo da Viterbo e da Roma si può scegliere la Via Cassia.
Confina a nord con i comuni di Vitorchiano e Bomarzo, ad est con i comuni di Vignanello, Vasanello e Bassano in Teverina, a sud con i comuni di Canepina, Vallerano e Vignanello, a ovest con i comuni di Vitorchiano e Viterbo.
LA STORIA
Il sito fu frequentato dall'uomo nell'età del Bronzo finale, X secolo a.C., secondo alcuni resti ritrovati sul margine settentrionale della collina. Non è escluso che la nascita della città possa essere il risultato della fusione di più insediamenti di età protostorica, le tracce sono diverse e diffuse sul territorio.
La città antica sorgeva nel sito dell'attuale, lungo una via di collegamento tra i territori interni dell'Etruria meridionale e la fascia costiera e, al contempo, lungo la linea di transito da Roma verso il nord della regione. Si trattava di un piccolo centro, privo di un ruolo specifico, facente parte o del territorio falisco oppure di quello di Veio.
A partire dal V secolo a.C., il ruolo di Sutri viene a delinearsi in seguito alle prime conquiste romane nei territori etruschi e falisci. Nel 396, cadono Veio e Nepi, quindi Sutri grazie alla sua posizione acquista un valore strategico per i romani. Sutri venne contesa tra gli etruschi di Tarquinia ed i romani, che con un intervento fulmineo di Furio Camillo la riconquistarono. La cittadina diviene colonia latina ed iniziò un graduale processo di occupazione ed organizzazione delle campagne circostanti. Con la caduta dell'impero romano, Sutri diviene un possedimento della Chiesa di Roma. In questi anni si scatenano le lotte tra Longobardi e Bizantini per il dominio dei territori.
Nel 568, viene riconquistata dai Bizantini, dopo un periodo di occupazione da parte dei Longobardi, che la ripresero con Liutprando, il quale donò la città al pontefice Gregorio Il nel 728. Sutri entra nel Patrimonio di San Pietro in Tuscia. Fu sede di diversi concili, intorno all'anno mille.
Nel 1111 Sutri è sede di un importante e decisivo incontro tra un imperatore, Enrico V e Papa Pasquale Il, durante il quale si delineò un accordo, che ponesse fine alla lotta per le investiture, noto come Iuramentum sutrinum. Nel 1120, Maurizio Burdino, l'antipapa Gregorio VIII, che fece di Sutri la propria roccaforte per resistere al papa Callisto II. La città fu assediata prima dalle truppe del cardinale Giovanni di Crema e poi dall'esercito pontificio, il conflitto finì con la consegna dell'antipapa all'esercito romano. Dopo una breve parentesi di possesso da parte degli Anguillara, Sutri ritornò allo Stato Pontificio e divenne rifugio momentaneo del papa Eugenio III nel 1146 e durante la lotta con Federico II la città fu rifugio del papa Innocenzo IV.
Nel 1264, Pietro dei Prefetti Di Vico, capo del partito ghibellino di Manfredi, re di Sicilia, assalì Sutri, sede del quartier generale dei guelfi capitanati dai Farnese e da Pandolfo dell'Anguillara, conquistando il borgo e il castello. Inizia un lungo periodo di contesa tra i Di Vico e la Chiesa, per il possesso dei castelli della Tuscia. Sutri fu completamente libera solamente nel 1332. Ci furono negli anni nuovi tentativi di conquista, ma la città rimase legata al dominio papale.
Nel 1433 si ebbe la distruzione e l'incendio del borgo per mano di Nicolò Fortebraccio, continue scorrerie e devastazioni danneggiarono gravemente il paese e lo avviarono verso un lento disfacimento. L'unificazione della sede vescovile di Sutri a quella di Nepi, del 1435, innescò una profonda crisi demografica ed economica, che si aggravò con il potenziamento di Ronciglione e, di conseguenza, lo spostamento dei traffici sulla via Cimina, divenuta la nuova linea di transito da e verso Roma, a scapito della via Cassia.
Nel periodo successivo Sutri partecipò in modo del tutto marginale alle vicende dello Stato Pontificio. Nonostante i tentativi attuati nel corso del XVI e XVII secolo, dai cardinali governatori e dai vescovi per il miglioramento dell'area, Sutri restò in disparte.
Alla fine del XVIII secolo fu occupata dalle truppe francesi e da questi danneggiata con continui saccheggi. Con la Restaurazione nello Stato Pontificio rientrò a far parte dello Stato Pontificio fino alla proclamazione del Regno d'Italia.
La leggenda vuole che l''Antichissima Città, titolo concesso a Sutri dal Papa Innocenzo III, fosse stata fondata dal mitico popolo dei Pelasgi o ancora dal Dio Saturno, che è raffigurato sullo stemma cittadino a cavallo con in mano tre spighe di grano. Sutri secondo una leggenda ha dato i natali al Paladino Orlando, in una grotta pittoresca ancora accessibile, ultimo residuo di una tomba etrusca, Berta mise alla luce il piccolo Orlando.
LA LEGGENDA
La leggenda vuole che Sutri sia stata fondata da dio Saturno, il padre di tutti gli dei, dal cui nome etrusco, Sutrinas, si pensa derivi il nome della città. Nello stemma cittadino appare infatti il dio a cavallo con tre spighe di grano in mano, simbolo della fertilità della terra sutrina. Sutri si vanta di aver dato i natali al più celebre degli eroi, il paladino Orlando. Si racconta infatti che Berta, sorella di Carlo Magno, ripudiata e scacciata dal fratello per una relazione non condivisa con il guerriero Milone, diede alla luce il piccolo Orlando in una grotta ancora oggi esistente e visitabile. In seguito Carlo Magno, di passaggio a Sutri, mentre si apprestava ad essere incoronato imperatore, incontrò il nipote e lo condusse via con sé facendone uno dei suoi paladini.
Comuni recensiti nella provincia di Viterbo: Canepina, Oriolo Romano, Tuscania
Da Vedere:
PARCO DELL’ANTICHISSIMA CITTÀ DI SUTRI
Il 24 Giugno 1988, con la Legge Regionale n° 38, è stato istituito nel Comune di Sutri il Parco Urbano denominato “PARCO DELL’ANTICHISSIMA CITTA’ DI SUTRI”. Il parco è situato su un acrocoro vulcanico sulla Via Cassia, nelle immediate adiacenze del centro storico, all’interno di un complesso territoriale ricchissimo di valenze e testimonianze storiche, archeologiche ed ambientali.
L’area che accoglie il sito archeologico del parco, è una delle più belle della Tuscia, unica nel panorama delle aree protette. Il territorio del parco si estende soprattutto sull’arco circostante la Villa Savorelli, (sec. XVIII) posto su uno sperone di tufo a sud della città. Nonostante la sua estensione sia di appena 7 ettari (è il più piccolo parco della Regione Lazio), comprende una notevole varietà d’ambienti naturali che accolgono diverse specie floro - faunistiche. Tra gli animali sono presenti istrici, volpi, faine, barbagianni, poiane, aironi cinerini, upupe, civette e ghiandaie. Quanto alla vegetazione, nel Parco sono presenti leccio, castagni, cerri, rovelle, carpini e aceri. E’ inoltre presente una vegetazione di sottobosco ricca particolarmente di felci: la capelvenere, la felce aquilina, l’asplenio, la scolopendra e la felce maschio.
Il banco tufaceo che fisicamente costituisce la parte più rilevante del parco comprende in sé monumenti storici di primaria importanza per Sutri, testimonianze etrusco - romane che, come un libro aperto sulla storia del nostro territorio, danno un’idea dell’antica grandezza di quei popoli. Lungo la Via Cassia, ad un livello inferiore dell’attuale sede stradale, si possono ammirare una serie di tombe rupestri etrusche con apertura ad arco. Probabilmente dello stesso periodo, o di poco successiva abbiamo la Chiesetta rupestre della Madonna del Parto. La presenza più spettacolare tuttavia, è sicuramente costituita dall’Anfiteatro, interamente scavato nel tufo, dominato dall’alto dai grandi lecci che costituiscono il bosco sacro della Villa Savorelli.
Oggi la visita al parco è resa ancor più gradevole da una serie di percorsi ed indicazioni che evidenziano e valorizzano le bellezze e le realtà storiche ambientali presenti in esso.
ANFITEATERO
Sconosciuto fino agli inizi del XIX secolo, quasi completamente interrato e come tale destinato a colture agricole, fu parzialmente riportato alla luce tra il 1835 e il 1838 ad opera della famiglia Savorelli. Questa imponente opera, interamente ricavata nel tufo di una collina risale probabilmente all’epoca romana tra la fine del II sec. a.C. ed il I sec. d.C..
Anche l’Anfiteatro di Sutri, come il Colosseo, era arricchito da un coronamento finale di colonne, statue e nicchie, ancora oggi in parte riconoscibili lungo il perimetro della parete circostante. Organizzato su pianta ellittica con tre ordini di gradinate alle quali si accedeva attraverso un funzionale sistema distributivo, poteva contenere oltre 9000 persone.
S. MARIA DEL TEMPIO
La Cappella di Santa Maria del Tempio o Cappella dei Cavalieri di Malta, adibita oggi a Centro servizi del Parco, presenta una struttura tipicamente rinascimentale con pochi fregi e decorazioni esterne (XV sec.).
All’interno è conservato l’unico altare, dedicato a S.Maria del Tempio: due grandi Angeli acefali sorreggono una cornice con tre immagini sacre affrescate. Al centro si trova l’immagine della Madonna con Bambino (di autore ignoto) di stile tardobarocco. Sopra la cornice tre Angeli attorniano il mezzo busto benedicente di Dio Padre.
MITREO
Monumento unico è il Mitreo.Tale struttura era costituita da tre tombe interamente scavate nel tufo e poi congiunte, trasformate nel I sec. a.C. in luogo di culto del Dio Mitra, sede di rituali suggestivi; al centro del pavimento è ancora visibile la fossa per la raccolta del sangue del toro sacrificato in onore al Dio Mitra.
Trasformata in chiesa nel periodo cristiano, denominata Chiesa della Madonna del Parto, presenta numerosi affreschi e decorazioni sulle pareti, in quella di fondo troviamo il più antico presepio di Sutri: San Giuseppe, la Vergine con il Bambino in fasce, e sullo sfondo il bue e l’asino.
Svariate sono le raffigurazioni di Santi sulle pareti laterali, mentre, sulle colonne sono ancora visibili alcune formelle della via crucis in maiolica del settecento. Nell’atrio un interessante affresco raffigura una scena di pellegrinaggio al sacro monte del Gargano dedicato a San Michele e nella navata centrale l’affresco rappresentante S. Michele Arcangelo.
VILLA SAVORELLI
La Villa e il suo parco si trovano nella parte più alta del parco sopra una rocca di formazione tufacea a forma allungata. Fu edificata verso la fine del XVII sec. dalla famiglia Muti- Papazzurri romana, poi estinta, appartenne in seguito ai Savorelli forlivesi, ed infine agli Staderini romani prima di essere acquistata dal Comune di Sutri.
Di fianco alla Villa, separata dal giardino all’italiana, si trova la Chiesa di S. Maria del Monte costruita dai Muti-Papazzurri, di chiare influenze borrominiane, all’interno custodisce copie di tele d’epoca e nella sacrestia una Natività del XIV sec.
LA NECROPOLI
Lungo la Via Cassia in direzione Roma, si estende una vasta necropoli rupestre, costituita da 64 tombe romane di varie tipologie, scavate completamente nel tufo e poste a più livelli; sono individuabili tombe ad una camera, a due camere, con vano d’ingresso ad arco, arcosoli e nicchie. Alcune di esse sono decorate con piccoli frontoni ed altri elementi architettonici scolpiti nella roccia vulcanica. Sono ancora visibili cornici, resti di colonnine, timpani e mensole.
DUOMO
Il Duomo in stile Romanico costruito su un tempio di origine piuttosto antica è stato in seguito modificato nel XVIII sec. Il campanile è del 1200, interessante da vedere è anche il pavimento nella navata centrale. Al suo interno, perfettamente conservate, si possono ammirare una statua in legno di scuola berniniana, una tavola del XIII secolo in stile bizantino e una collezione del Mattia e Gregorio Preti.
PIAZZA DEL COMUNE
Il salotto di Sutri è la Piazza del Comune dove si affacciano un arco d’impianto etrusco e il Palazzo Comunale che racchiude all’interno del cortile un Antiquarium dove sono conservati frammenti di sculture, capitelli ed iscrizioni di epoca romana e medievale, e un bellissimo sarcofago romano di marmo lunense con figure a rilievo proveniente da Piazza S. Francesco ed ora adattato a fontana.
PIAZZA SAN FRANCESCO
Nella Piazza S. Francesco si trova la duecentesca chiesa omonima originariamente separata da Largo Pisanelli dalla mole del convento annesso alla chiesa, i cui resti sono stati demoliti in anni recenti, consentendo la diretta comunicazione tra le piazze.
PORTA FRANCETA
Porta Franceta è l’antica via di accesso alla cittadella fortificata etrusco-romana, porta di ingresso della città nel Medio Evo per i pellegrini in cammino sulla via Francigena. Presenta numerosi elementi storico-architettonici di epoche diverse: murature etrusche, fortificazioni romane, bastioni del XV secolo. Sopra la porta, lo stemma cittadino con Saturno a Cavallo. Nel corso dei secoli ha cambiato più volte nome, da antica Porta della Vittoria a Porta Franceta (denominazione acquisita dal fatto di insistere sulla Via Francigena) e Porta Vecchia.
Gastronomia e Vini:
PRODOTTI TIPICI
Famosissimo è il fagiolo di Sutri cosiddetto “della Regina”, apprezzato da intenditori e buongustai per le sue delicate qualità: la buccia molto sottile è morbida e quasi impercettibile, facilmente digeribili e gradevolissimi al palato, merito soprattutto della composizione chimica del terreno delle nostre valli. Questo pregiato prodotto da origine all’importante sagra nelle prime due domeniche di settembre, dove sbandieratori, banda musicale, carri allegorici e cortei in costume creano uno scenario di festa per esaltare il piccolo ma gustoso fagiolo.
Ottime e gustosissime le nocciole: fresche, secche e tostate si trovano facilmente nei negozi del paese.
Il locale caseificio vanta una tradizionale produzione di saporite caciotte, mozzarelle e formaggi di molte qualità, acquistabili direttamente dal produttore o presso i negozi alimentaria del posto.
Nei boschi vicino a Sutri, vengono raccolti funghi squisiti che, specialmente nel mese di settembre, vengono messi in belle e profumate ceste nei negozi del paese.
I VINI
È il vanto di Sutri, bianco o rosso, leggero e genuino. Si può degustare (ed acquistare) nelle “Frasche”, (caratteristiche osterie dove i locali produttori di vino vendono il loro prodotto della stagione fino all’esaurimento).
DOLCIUMI TIPICI
Ai forni, nelle panetterie e nelle pasticcerie: biscotti di ogni genere, con noci, nocciole, mandorle (i tozzetti), crostate, ciambelle all’anice, al vino e pizze dolci (la pizza di Pasqua).
LA RICETTA DEI FAGIOLI ALLA GHIOTTONA
Mettere a bagno i fagioli per 12 ore, quindi scolarli e farli cuocere in una pentola con acqua e un pizzico di sale per 15/20 minuti. In un tegame a parte rosolare la cipolla con olio e grasso di prosciutto, aggiungere quindi del peperoncino e della salsiccia di maiale ben spellata e sbriciolarla. Quando il tutto è rosolato versare i fagioli scolati, rimestare e completare con della passata di pomodoro. Cuocere fino a che si sia formata una salsa ben densa, servire con crostoni di pane casereccio.
Come Arrivare:
• Autostrada A1: casello Magliano Sabina, S.S. Flaminia fino a Civita Castellana e di qui S.S. 311 per Nepi e poi la Cassia;
• Da Viterbo e da Roma : Via Cassia rispettivamente (Km. 27 e Km. 50);
• Ferrovia: Linea Viterbo - Roma stazione di Caprinica - Sutri a Km. 5;
• Bus: Linea C.O.T.R.A.L. da Roma e Viterbo
Il testo è stato gentilmente fornito da: ufficio turistico Sutri
Comuni recensiti nella provincia di Viterbo: Canepina, Oriolo Romano, Tuscania
Ecco gli eventi e manifestazioni che abbiamo presenti nella provincia di Viterbo: Fiere, Sagre, Eventi Folkloristici, Raduni, Altre Manifestazioni, Cultura e Spettacolo, Eventi Artistici, Mercatini, Cortei Storici, Eventi Religiosi, Congressi, Antiquariato e Collezionismo